Mappa dell’area interessata da fagliazione superficiale in occasione del sisma del 26 dicembre 2018

art. 6 D.L. n. 32/2019, conv. in L. 55/2019 con individuazione preliminare della Zona di Attenzione (ZAFAC)

Mappa ZAfacAl fine di procedere in sicurezza con i lavori di riparazione e ricostruzione delle aree colpite dal sisma del 26 dicembre 2018, è stata perimetrata la Zona di Attenzione (ZAFAC) delle faglie che si sono attivate nel corso del sisma e che hanno prodotto una deformazione permanente del suolo (Faglie di Fiandaca, Aci Catena e Aci Platani). La mappa, rappresentata in scala 1:10.000, è redatta in forma preliminare in conformità con le indicazioni contenute nelle Linee Guida per la gestione del territorio in aree interessate da faglie attive e capaci (FAC), sulla base delle conoscenze geologico-strutturali ad oggi acquisite e che dovranno essere confermate da successivi studi geologico-strutturali ed indagini geofisiche di maggiore dettaglio. La base topografica utilizzata è quella prodotta dalla Regione Siciliana, Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente, Carta Tecnica Regionale, parte delle Sezioni 625100, 625140 e 634020 (vedi riquadro di localizzazione dell’area).

Nella mappa è individuata una zona rossa interessata da fagliazione superficiale ed una zona bianca esterna a quella rossa. La zona rossa delimita, quindi, l’area interessata da fagliazione superficiale con deformazione permanente del suolo prodottasi nel corso del sisma sopra citato, fino ad una distanza minima di 200 metri da ogni linea di frattura riconducibile all’attività di un piano di faglia.

L’individuazione della zona rossa è basata su rilievi geologici e strutturali realizzati da ricercatori e tecnologi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) afferenti al Gruppo EMERGEO e pubblicati da Civico et al., (2019) sulla rivista internazionale Journal of Maps, gratuitamente consultabile via internet. (https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/17445647.2019.1683476). La mappa riporta anche i dati sulla fratturazione del terreno acquisiti dalla scrivente Struttura Commissariale in collaborazione con il Genio Civile di Catania.

La zona rossa rappresenta l’area più esposta a deformazioni permanenti del suolo e con significativa amplificazione sismica locale, in caso di sisma prodotto dalla Faglia di Fiandaca e strutture tettoniche limitrofe. Per tale motivo, la zona rossa merita grande attenzione per qualsiasi attività di riparazione e ricostruzione post-sima, così come per ogni altra attività di pianificazione edilizia ed urbana. Molti tratti della zona rossa mostrano con chiarezza sia la posizione che la cinematica delle faglie che si sono mosse nel corso del sisma del 26 dicembre 2018. In alcuni tratti, però, tali evidenze sono meno marcate, per cui è necessario condurre appropriate indagini geologico-strutturali e geofisiche indirizzate verso una migliore conoscenza dell’esatta ubicazione dei piani di faglia e delle loro caratteristiche geometriche e cinematiche. La tipologia ed il numero minimo delle indagini geologico-strutturali e geofisiche da realizzare nella zona rossa saranno normate con successivo decreto commissariale.

La zona bianca rappresenta, come detto, un’area dove nel corso del sisma del 26 dicembre 2018 non sono state evidenziate deformazioni permanenti del suolo riconducibili a movimenti di un piano di faglia. Anche in questa zona, tuttavia, è necessario approfondire e dettagliare le analisi geologico-strutturali alla scala progettuale appropriata, sia per confermare l’assenza di fagliazione superficiale attiva o pregressa e l’assenza di cavità sotterranee superficiali di qualsiasi origine, sia per evidenziare il tipo di substrato geologico interessato dal progetto e l’eventuale presenza di zone con amplificazione sismica locale significativa. Inoltre, la zona bianca contiene al suo interno faglie attive (per es., Faglia di Aci Catena, Faglia di S. Venerina, etc.) conosciute e riportate negli strumenti di PRG dei Comuni interessati e negli studi di Microzonazione Sismica di primo livello MS1 già certificati e approvati secondo gli indirizzi e criteri nazionali per la MS, di cui ogni progetto di riparazione o ricostruzione post-sima dovrà necessariamente tenere conto. La tipologia ed il numero minimo delle indagini geologico-strutturali e geofisiche da realizzare nella zona bianca saranno normate con successivo decreto commissariale.

Pertanto, le zone rosse e bianche indirizzeranno il tipo e numero minimo di indagini geologiche e geofisiche necessarie per realizzare in sicurezza ogni singolo progetto di riparazione o ricostruzione, che saranno normate in successivi decreti commissariali.

Domande e risposte sulla Mappa della Zona di Attenzione (ZAFAC)

 

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